Vi siete mai chiesti cosa cambierebbe in azienda con un buon programma di OnBoarding?
La risposta è più semplice di quanto possiate pensare: la vostra azienda inizierà a navigare nel calmo mare della produttività!
Impossibile?
Per convincervi abbiamo deciso di riportare 8 statistiche trovate sul web proprio sul processo di OnBoarding:
- Secondo uno studio, i neoassunti che partecipano ad un Onboarding journey ben strutturato, hanno il 69% di probabilità in più di rimanere in un’azienda fino a tre anni. Quindi, perdere un collaboratore, magari bravo, a causa di un’esperienza di Onboarding confusionaria e stressante non ci pare una gran bella mossa oltre al fatto che la vostra azienda potrebbe apparire poco organizzata (che è anche peggio!);
- Quando, invece, l’Onboarding journey viene svolto correttamente, noterete tutta una serie di benefici quali una maggiore soddisfazione lavorativa, impegno organizzativo, diminuzione del turnover, migliori livelli di prestazioni, integrazione della carriera e riduzione dello stress. Un collaboratore felice è, quindi, un collaboratore produttivo? La risposta è assolutamente sì;
- Il 25% delle aziende ha ammesso che il proprio programma di Onboarding non include alcuna forma di formazione, il che comporta una perdita del 60% dell’intera forza lavoro di un’azienda. Non attuare un programma di formazione efficace durante l’assunzione dei nuovi arrivati, infatti, causerà una delusione tale da ripercuotersi sulle prestazioni e, quindi, di conseguenza sui bene amati profitti.
- Circa il 35% delle aziende non investe nemmeno un centesimo sul programma di Onboarding. Se ci pensate, lo stranissimo percorso mentale di spendere 11.000,00 $ per assumere qualcuno e 0 $ per renderlo subito produttivo è paradossale! Oltre che ad essere dannoso per l’azienda è anche una bruttissima mossa.
- Il 60% delle aziende ha dichiarato di non fissare alcun traguardo o obiettivi concreti per i nuovi arrivati. Quindi, di conseguenza, ci vogliono molte nuove assunzioni in un anno intero per iniziare a lavorare a pieno regime. Un nuovo arrivato con un obiettivo non porta confusione tra i collaboratori e ad una mancanza di attenzione nelle prestazioni.
- Un’organizzazione multimilionaria impegnata in un programma di onboarding intensivo durante gli orientamenti è riuscita a passare dal 23 ° posto della classifica “100 Best Companies to Work For” della rivista Fortune nel 2009 al 15 ° posto nel 2010. I nuovi arrivati hanno imparato i valori e le procedure dell’organizzazione in un corso di formazione di cinque settimane che ha portato ad avere un’impresa più produttiva, una struttura organizzativa più trasparente ed ha consentito ai dipendenti di comprendere la direzione dell’azienda.
- Il 30% delle aziende che hanno implementato il loro programma di Onboarding hanno maggiori possibilità di essere più ricettive ai cambiamenti del settore ed ai trends dei dipendenti.
- Le aziende con un programma di onborading standard hanno un aumento (udite udite) del 54% della produttività dei nuovi assunti e del 50% nella fidelizzazione dei collaboratori. Molte aziende confondono il concetto di orientamento con quello di inserimento ma non sono la stessa cosa! L’orientamento è l’inizio del processo di onboarding ma l’effettivo onborading si ritrova in un preciso programma che di solito include: accelerazione delle prestazioni dei dipendenti, scelta degli obiettivi e conoscenza della cultura aziendale.
E voi, cosa volete fare?
Se vuoi parlarne con noi o hai altre curiosità, lascia un commento oppure prenota una chiacchierata con noi all’orario che preferisci!
Se vuoi saperne di più visita la nostra pagina dedicata al Onboarding!